La Repubblica riconosce il 10 febbraio quale "Giorno del ricordo" al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe,
dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.
Il “Giorno del Ricordo” ci offre l’opportunità di ricordare una pagina a lungo rimossa della nostra storia nazionale.
Nella duplice consapevolezza che non si comprende mai il presente se non si conosce il passato e che non bisogna mai usare il passato per giustificare il presente.
Come per la giornata del 27 gennaio abbiamo ricordato le vittime della Shoah, oggi ricordiamo, con uguale commozione, le vittime delle “foibe”.
La violenza disumana di questi due momenti suscita in tutti noi un sentimento di rigettodi ogni forma di fanatismo ideologico. In questo giorno con il dovuto raccoglimento, come ci invita
il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “manifestiamo la nostra solidarietà verso i familiari e i discendenti di quanti vennero uccisi con crudeltà e gettati nelle foibe, degli italiani strappati
alle loro case e costretti all’esodo, di tutti coloro che al confine orientale dovettero pagare costi umani più alti agli orrori della Seconda guerra mondiale e al suo prolungamento nella persecuzione,
nel nazionalismo violento, nel totalitarismo.”